ANNO 14 n° 122
Est moda in rebus, E sono diciassette anni senza Gianni Versace
>>>>>>di Mr. Alpha <<<<<<
16/07/2014 - 00:00

di Mr. Alpha

Diciassette anni senza Gianni Versace.

Una vita da sogno.

L’infanzia in provincia, la gavetta, il successo,la fama, i soldi e le donne. Si, le donne. Non quelle “normali”, bensì le più belle al mondo. E poi Milano, Parigi, New York e Miami.

 

Feste, riconoscimenti e premi, fino alla tragica fine per mano di uno squilibrato. Martin Scorsese ne farebbe un gran film. Magari con Leonardo Di Caprio come protagonista. Ma questa purtroppo non è finzione. Questa è, ed è stata, la vita di Gianni Versace, gran Maestro della moda italiana.

 

Sono passati diciassette anni dalla sua scomparsa. Era il 15 luglio del 1997 quando Andrew Cunanan, un tossicodipendente dedito anche alla prostituzione, si avvicinò allo stilista italiano e lo freddò con due colpi di pistola nei pressi della sua villa a South Beach. Il caso sconvolse l’Italia e anche gli Stati Uniti dove Versace era considerato il re della moda internazionale. Poche ore più tardi il corpo del killer venne ritrovato privo di vita e con il volto completamente irriconoscibile. Parlarono di suicidio e archiviarono il caso. 

 

Cunanan era un serial killer con quattro omicidi alle spalle. Un mitomane. Fine, stop. Mistero risolto. Nel frattempo molte storie vennero a galla in quell’ignobile stagno chiamato gossip. “Vittima e carnefice erano amanti”, titolò qualcuno. “Macché amanti, Versace era in debito con la mafia e la sua uccisione fu un regolamento di conti”, scrisse qualcun altro. Senza rispetto.

 

Nessuno saprà mai la verità. E allora ci piace ricordare il Maestro per i suoi grandi capolavori e per il lavoro svolto a favore della moda italiana e non solo. Il suo stile barocco resterà per sempre l’immagine degli anni ’80 e di tutto l’insieme di simboli e significati che quel decennio porta con sé. Lusso, ostentazione, bellezza, sfarzo. Gli anni delle top model (quelle vere) e degli stilisti con la S maiuscola. Sperimentazione, innovazione, provocazione. Una maison ammaliante come lo sguardo della medusa che la rappresentava

 

Un abito Versace può cambiarti la carriera. Ad Hollywood ne erano convinti, e nel resto del mondo non si faceva fatica a crederlo. Madonna, Naomi Campbell, Claudia Schiffer e Cindy Crawford devono molto del loro successo al creativo italiano e al suo rapporto lavorativo con il fotografo Richard AvedonInsieme rivoluzionarono il mondo del fashion business elaborando un nuovo linguaggio e nuove modalità d’espressione restando sempre un passo avanti a tutti.Finché la mano di un pazzo decise che era giunto il momento di porre fine alla favola di Versace e al suo mondo patinato. 

 

La moda ha perso così uno dei suoi figli prediletti. Forse il più talentuoso di tutti. Ma quel giorno di diciassette anni fa tutti abbiamo perso qualcosa. Ciao Gianni, artigiano vero.  





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